lunedì 25 novembre 2013

IL CERCHIO NARRATIVO di novembre

Questa mattina siamo andati a trovare il nostro amico albero in giardino, lui si chiama Sacred e noi ogni tanto andiamo a raccontargli delle storie.
Ci avviamo per il prato in fila indiana, in silenzio e una volta arrivati facciamo un cerchio intorno a lui.




Ad ottobre gli avevamo raccontato  "una cosa bella che ci era successa in quel periodo", oggi invece il tema della nostra narrazione è stato "quella volta mi sono sentito molto triste".
La volta scorsa ognuno di noi ha disegnato l'albero dal punto di vista che aveva e poi lo abbiamo abbracciato per sentirne la linfa.
























Oggi abbiamo toccato la sua corteccia e abbiamo fatto un frottage sui fogli con i colori a cera.


                          






Alla fine lo abbiamo salutato cantando la canzone "Io sono come un albero".

venerdì 22 novembre 2013

TEATRO: Strega bistrega

Martedì 19 11 2013
Oggi al teatro di Savignano abbiamo visto uno spettacolo teatrale ispirato a "Il bambino nel sacco", una storia contenuta nelle fiabe popolari di Italo Calvino.



"Io mi sono divertita perchè è la prima volta che ci sono andata"
"Io mi sono sentita emozionata perchè so che ogni volta che vado agli spettacoli ci saranno cose belle e diverse"
"Il finale è stato molto bello"
"Quando si sono spente le luci ho pensato che stava per iniziare e ero contenta"
"Con le luci spente sembrava di essere davvero in un posto tutto pauroso, ma poi inizia il divertimento"
"Io quando applaudo mi sento con degli amici perchè lo facciamo tutti insieme"

ARTE: IL PAESAGGIO

Mentre andavamo a Monte Gennaro, dai finestrini del pulmino, abbiamo potuto ammirare dei bellissimi paesaggi e in classe abbiamo provato a riprodurli con dei disegni. Ci siamo accorti che non è poi tanto facile disegnare le cose così come le vediamo e osservando i nostri disegni abbiamo trovato alcuni errori ripetuti ma anche alcuni accorgimenti che possiamo utilizzare:
- le cose vicino a chi guarda sono più grandi rispetto a quelle lontane,
- i colori delle cose vicine a chi guarda sono più brillanti, quelli delle cose sullo sfondo sono un po' sfuocati,
- le strade e i sentieri più si allontanano e più si stringono,
- i raggi del sole non li vediamo nella realtà,
- è molto difficile disegnare strade e sentieri sulle colline, dobbiamo tenere presente che quando una strada scende dietro a una collina non la vediamo più,
- dobbiamo sempre disegnare una base, altrimenti sembra che gli oggetti o le persone volano.






















lunedì 18 novembre 2013

EDUCAZIONE AMBIENTALE

                                                       USCITA A MONTE SAN GENNARO





Sul nostro albero, nel giardino della scuola, abbiamo trovato una pergamena con una poesia:
"Dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima...
E' fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant'altro...
è dolce, salata, salmastra,
è luogo presso cui ci si ferma e su cui si viaggia
è piacere e paura, nemica ed amica
è confine ed infinito
è cambiamento e immutabilità
ricordo ed oblio"

Arrivati a Monte Gennaro Francesca ci spiega che l'acqua sarà la nostra compagna di viaggio e ci chiede di guardarci intorno e di osservare dove l'acqua si trova: saremo dei cercatori d'acqua!



In alcuni punti la vediamo e la possiamo anche toccare, in altri la possiamo solo immaginare:
- impronte nel fango (senza l'acqua la terra sarebbe secca e nessuno lascerebbe trace),
- goccioline sulle foglie,
- frutti (nespole, dentro hanno il succo che è fatto con tanta acqua),
- umidità nell'aria,
- vapore che esce dalla nostra bocca ("perchè la gola è calda e fuori è freddo e dentro la bocca abbiamo la saliva"),
- muschio,
- nuvole ("sono come spugne che quando sono piene d'acqua un po' la buttano")
- un bruco ("lascia tracce umide sulla mia mano")
- abbazia  ("dentro ci saranno dei rubinetti e poi c'è l'acqua benedetta")
- case ("i rubinetti, la doccia, ... ")
- cimitero (l'acqua per i fiori),
- "vedo un panorama bagnato",
- "c'è una coccinella morta, è bagnata e allora lascia il colore arancione sulla mano"
- invaso o macero: è una raccolta artificiale d'acqua piovana,
- "le piante, dentro c'è acqua".

 


















Francesca ci ha chiesto di spiegare semplicemente qual è il ciclo dell'acqua:
"è come un cerchio, una gocciolina d'acqua cade dalle nuvole e arriva nel fiume che la porta al mare e poi la gocciolina torna su nelle nuvole",
"dal mare torna su in cielo perchè il sole la fa evaporare".


Salendo l'ultimo tratto del Monte Gennaro Francesca ci chiede di raccogliere delle foglie che sono in terra.
Le guardiamo e ne osserviamo la forma: quella dell'acero ha 5 punte ed è palmata, quella della quercia si chiama lobata.
Osserviamo anche i colori: sono rosse, gialle, marroni, grige, verdine.
Le tocchiamo e le sentiamo ruvide.
Francesca ci spiega che le foglie in autunno si seccano, cioè perdono l'acqua che contengono, e cadono perchè le radici fanno sempre più fatica a causa del freddo a prendere l'acqua dal terreno. 
Vediamo anche due cedri che sono piante sempre verdi: non hanno le foglie come la quercia ma hanno tanti aghi che sono molto resistenti e che perdono pochissima acqua, per questo non cadono tutti in inverno.







Sotto al cedro troviamo un'altra poesia e pensiamo che i nostri amici "alberi cantastorie" quest'estate sono diventati dei poeti!
C'era una volta l'acqua
e anche oggi c'è,
antica e sempre nuova,
di pioggia o di corrente,
di neve, ghiaccio, goccia,
di cascata o di torrente...
All'acqua io domando:
" Ci sarai anche domani?
Per bere, per nuotare,
 navigare, per lavarmi
faccia e mani...!


Ci salutiamo con questa domanda: "L'acqua potrebbe finire? Ci sarà anche domani?"