mercoledì 4 novembre 2020

LA CASA NELLA STORIA

Per ripassare tutto ciò che abbiamo imparato l'anno scorso in storia e proseguire con il programma di quest'anno, abbiamo pensato di riflettere sui diversi tipi di elementi, di ripari e di case che sono stati utilizzati dalle varie forme di vita nel corso del tempo.

Innanzitutto ci siamo ricordati che la vita è nata nell'acqua! L'acqua calda del brodo primordiale è stata la prima "casa" degli organismi unicellulari e pluricellulari.



Anche i pesci vivono nell'acqua.






Anfibi, rettili e mammiferi, invece, trovano o costruiscono le loro tane sulla terra, nei cespugli, negli alberi...

Gli uccelli, solitamente, costruiscono i loro nidi sugli alberi o nei cespugli.

GLI ALBERI

I primi OMINIDI, ma anche l'HOMO ABILIS, non si costruivano delle "tane" ma cercavano riparo sugli alberi.




LE CAVERNE

L’uomo primitivo conduceva un’esistenza nomade raccogliendo i frutti che la natura offriva spontaneamente o per seguire gli animali selvatici da cacciare.
Quindi si limitava a cercare rifugio nelle grotte o nei ripari naturali presenti nel territorio.
Il sito preistorico dei Balzi Rossi è famoso in tutto il mondo sin dall’800 per i suoi importantissimi ritrovamenti. Ai piedi di una parete rocciosa di calcare dal colore rosso, si aprono grotte e ripari. Le grotte dei Balzi Rossi (Imperia,Liguria) hanno restituito manufatti in osso e pietra, focolari, sepolture e resti di fauna riferibili al Paleolitico Inferiore fino alla Preistoria più recente.
Nella Grotta del Principe è stato rinvenuto un frammento di bacino di una donna di Homo Erectus vissuta 230.000 anni fa.

Ad Afar, in Tanzania, è stata trovata una testimonianza impressionante.
Decine di individui avevano trovato riparo sotto un roccione, ma l’improvvisa piena del fiume che scorreva tra i massi li travolse. I loro corpi sono stati ritrovati nel lago sottostante, ormai ridotti a fossili.






                                                           LE TENDE DI PELLI

NEL PALEOLITICO I RIFUGI DELL'UOMO, CACCIATORE E NOMADE, ERANO PREVALENTEMENTE CAPANNE DI TRONCHI (SE ABITAVA NELLE FORESTE), TENDE DI PELLI O RICOVERI SCAVATI SOTTO TERRA (SE ABITAVA NELLE STEPPE CON BASSA VEGETAZIONE), OPPURE GROTTE E CAPANNE DI FRASCHE (SE ABITAVA IN ZONE DI PIANURA).


LE CAPANNE PREISTORICHE

La capanna è un’ abitazione di piccole dimensioni, realizzata coi  materiali disponibili in abbondanza nell’ambiente circostante: grossi rami, frasche ( cioè rami con le foglie ), canne di bambù, paglia.
Per la struttura si usano i rami più grossi che vengono conficcati nel terreno e poi collegati tra loro con rami flessibili.
Per la chiusura degli spazi tra ramo e ramo, si legano alla struttura frasche, stuoie di canne, paglia intrecciata.
In genere la capanna è di facile costruzione, perché ha un solo piano di dimensioni ridotte.
Viene costruita dalle popolazioni sedentarie che abitano in zone a clima caldo e vivono di agricoltura e allevamento in forme ancora primitive, riunite in piccoli villaggi.
La forma di una capanna può essere derivata da una sola figura geometrica, come il triangolo o l’ arco

L'uomo di questo periodo non si muoveva mai da solo perchè sarebbe stato troppo debole di fronte ad un grande animale. Un gruppo invece poteva preparare molte trappole per catturarlo e del resto un solo animale di notevoli dimensioni era sufficiente per sfamare molti uomini. Questi piccoli gruppi comprendevano di solito dai venti ai cento membri, come si è potuto dedurre dal numero dei focolari di ogni comunità e si spostavano da una località all'altra con accampamenti stagionali.


LE PALAFITTE

Le palafitte erano un tipo di abitazione costruita su una piattaforma sorretta da pali piantati nell’acqua di un lago o di un fiume in modo da essere circondate e difeseOgni palafitta aveva due uscite: l’una immetteva alla piattaforma collegata alla riva attraverso una passerella, anche questa sostenuta da pali conficcati nel terreno, l’altra comunicava direttamente con l’acqua e veniva usata come scarico dei rifiuti o serviva al capo famiglia per pescare più comodamente.

Queste abitazioni erano costruite sull’acqua con uno scopo ben preciso: difendersi dagli animali feroci, e dai nemici.



I VILLAGGI

Con lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, e quindi con la conseguente trasformazione della vita dell’uomo in senso stanziale, cominciano a formarsi i primi clan, le prime tribù e, infine, i primi agglomerati di capanne realizzate con fangocannetronchivimini intrecciati e argilla: i villaggi.



Le prime case, a pianta rettangolare e con pareti coperte di argilla – avevano superfici ridotte (ca. 20-70 m2) e pavimenti in genere rialzati, rivestiti anch’essi d’argilla.
Centro della casa era il focolare e poiché probabilmente non vi erano finestre, di giorno la luce penetrava dalla piccola porta di accesso e da aperture sul soffitto. La luce proveniva, oltre che dal fuoco, da piccole lampade in argilla o in corno.
Sappiamo che lo scarso arredamento comprendeva un telaio, recipienti per provviste e cesti, ma forse anche cassoni in legno.

È NELL'ETA' DEL RAME, IN PARTICOLARE MODO TRA I POPOLI ORIENTALI, CHE SI ASSISTE ALLA PRIMA TRASFORMAZIONE DEI VILLAGGI IN CITTÀ.
LE CAPANNE COMINCIANO AD ESSERE REALIZZATE O IN PIETRA – LADDOVE C’È AMPIA DISPONIBILITÀ DI QUESTO MATERIALE – OPPURE IN MATTONI DI ARGILLA, COTTA PRIMA AL SOLE, POI NELLE FORNACI.

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