VI RICORDATE QUANDO L'ALTRO GIORNO ABBIAMO PARLATO DEL FILOSOFO TALETE E DELLA SUA IDEA DELL'ARCHE'?
OGGI SCOPRIAMO CHE NELLA STESSA CITTA' DI TALETE, CHE ABITAVA A MILETO, VIVEVANO ALTRI DUE FILOSOFI: ANASSIMENE E ANASSIMANDRO.
TALETE, ANASSIMENE E ANASSIMANDRO SI INCONTRAVANO SPESSO E DISCUTEVANO MOLTO, A VOLTE ERANO D'ACCORDO, ALTRE NO.
AD ESEMPIO PER QUANTO RIGUARDA L'ARCHE', IL PRINCIPIO DI TUTTO, AVEVANO IDEE DIFFERENTI.
TALETE AVEVA TROVATO IL PRINCIPIO NELL'ACQUA, ANASSIMENE NELL'ARIA E ANASSIMANDRO INVECE SOSTENEVA CHE IL PRINCIPIO DI TUTTO E' L'INFINITO.
COSA VI VIENE IN MENTE SE DICO INFINITO?
- il mondo
- la linea della geometria che non hanno un inizio e nemmeno una fine
- la galassia
- i numeri
- gli esseri viventi non solo di adesso ma di sempre
- la paura, perche' non sappiamo quando è iniziato e quando finirà
- le cellule
- i gas
- gli atomi
- gli oggetti del mondo, però forse sono tantissimi ma non infiniti
- una pista di allenamento, il percorso
- lo spazio
- gli egizi che dicevano che la vita continuava per sempre
- l'acqua e l'aria
- il clima, le nuvole, il vento...
- l'amore
- il ciclo della vita
- il tempo, passato, presente e futuro
- la luce
- l'energia del nostro corpo
- il buio
IN-FINITO VUOL DIRE NON FINITO, CHE NON HA UNA FINE; VI VENGONO IN MENTE ALTRE PAROLE COMPOSTE DA IN +AGGETTIVO?
-inimmaginabile
-insufficiente
-inappropriato
-incosciente
-invincibile
-incredibile
-incapace
-inascoltabile
-inospitale
-inappropriato
- incedibile
-inutile
-insuperabile
-inaccettabile
QUANDO CERCAVAMO DI CAPIRE CHI ERANO I FILOSOFI, QUALCUNO HA DETTO CHE SCRIVONO POESIE.
LE POESIE LE SCRIVONO I POETI, MA A VOLTE FILOSOFI, SCIENZIATI E POETI POSSONO ESSERE INTERESSATI ALLA STESSA IDEA, ANCHE SE LO FANNO IN MODO MOLTO DIVERSO.
ECCO COME IL POETA GIACOMO LEOPARDI PENSA ALL'INFINITO:
L’infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi, 1819
GUARDATE, MA SOPRATTUTTO ASCOLTATE QUESTO VIDEO IN CUI UN BRAVISSIMO ATTORE LEGGE LA POESIA:
NEI PROSSIMI GIORNI CERCHEREMO DI CAPIRE BENE IL SIGNIFICATO DI QUESTA POESIA.
- parla della natura e delle cose fatte dall'uomo
- il poeta sta tranquillo nei suoi pensieri
- parla della natura e dell'immaginazione
- descrive il paesaggio intorno a lui
- parla di come era e come sarà la natura
- è da solo e c'è silenzio
- trasmette tristezza
- sente il vento che soffia
- parla di cosa ha fatto l'uomo
- ci vuole trasmettere le sue emozioni, la tranquillità
- è un viaggio nei pensieri
FACCIAMO INSIEME LA PROSA:
L’infinito
Sempre cara mi fu questa collina solitaria e questa siepe che impedisce allo sguardo gran parte dell'orizzonte.
Ma sedendo e guardando immagino
spazi sconfinati oltre la siepe, e silenzi assoluti che non esistono in questo mondo di uomini, e avverto una tranquillità così profonda che il cuore ne resta turbato.
Poi il suono delle foglie mosse dal vento mi riporta al presente e mi viene da paragonare quell'Infinito silenzio che ho immaginato a questo suono.
Penso all'eternità, a tutte le epoche passate e al presente, che è ancora vivo, e alla sua voce.
Così tra questa immensità sprofonda il mio pensiero :ed è dolce naufragare in questo mare.